Intervista a un proprietario di smooth collie - Smooth Collie

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Intervista a un proprietario di smooth collie

Informazioni

di FABIO INNOCENTE – “Che cane meraviglioso! E che strano muso lungo, cos’è? Un levriero?”
– No, è un Collie, come Lassie, ma col pelo corto.
“Ah, allora è un Border Collie. E come si chiama?”
– Effe.
“F come cosa?”
– Effe come Effe, ma mia mamma dice F come Fabio, perché sono un megalomane e narcisista che ha messo la sua iniziale sul cane.
“Ed è maschio?”
– No, Effemmina.

Siamo andati tutti e quattro a prenderla in Toscana, sette mesi dopo il viaggio conoscitivo dell’Allevamento. E’ il nostro primo cane.
All’inizio doveva essere un Weimaraner, ma un’esperta (dicono addestrasse le reali mute sabaude presso la Palazzina di Caccia Stupinigi) mi ha consigliato per la mia famiglia una meno nota razza, lo Smooth Collie.

Allevatrice: “Appena arrivata fatele fare conoscenza del giardino: lasciatele esplorare tutto, le scale le fanno un po’ paura se ripide, lasciatela tranquilla che vada e faccia con calma…”
Arriviamo, apriamo il kennel e… BANG! Pancia a terra si fionda ai quattro angoli del giardino, corre su e giù per le scale e lancia un attacco all’arma bianca al manico della palla rimbalzella dei bambini.
Un affondo, una sgorlata e la vittima ha dovuto soccombere. Rapida, precisa, Efficiente.

Abbaia coraggiosamente ai cani dei vicini. Però da molto ma molto lontano, perchè temeraria si, stupida no.
Moglie: “Hai visto? Si scrolla tutta”
F.: “Si, ho letto su TPIC che è perché indica la fine di uno stato, di una fase di stress, ad esempio i bambini le davano fastidio “
M: “E adesso?”
F: “Beh, adesso ha finito di giocare”
M: “E adesso?”
F: “Beh quel cane le stava…”
M: “E adesso?”
F: “Beh lei av…”
M: “E adesso?”
F: “NON LO SO!!!!! Prenditi lo stamaledetto tablet e leggiti “Ti presento il cane!”

Un cucciolo che esplora il mondo col naso significa che appena ti giri, ti siedi o raccogli qualcosa da terra ti arriva la nasata.

Al mattino scansione completa punto-a-punto degli arti inferiori. Se guardi in basso vedi un naso che ti punta, allunghi la mano e parte la coda.
Le borse aperte sono tutte sue. E prova gusto ad affondarci il naso con annessi scodinzolii e respiro affannoso.


È arrivata a quasi novanta giorni, praticamente già perfettamente educata in tutto e sicura di sé (certamente dovuto alla permanenza in famiglia).
Mai fatti i bisognini in casa (escludiamo due incidenti dovuti all’emozione la prima settimana, vi ricordo: solo novanta giorni!), l’allevatrice le aveva già insegnato il significato del “No” e non aveva usato con lei un nome proprio, sicchè si trattava solo di gestire la cosa ed iniziare a chiamarla col suo nome.
Dopo una settimana credeva di chiamarsi “No”.
Le piace la gente, le piacciono i bambini (almeno la incuriosiscono) e vuole conoscere tutto e tutti, guarda il mondo a testa e coda alte dimostrando spavalderia, allegria (Effelice di vivere) e di non aver letto lo standard.
In Effetti è difficile resistere al suo muso da folletto e a quelle punte delle orecchie piegate, che rimbalzano quando cammina.


Effe è malandrina, ti ruba le cose da sotto il naso e corre via felice coda e orecchie alte. Ha preso in simpatia l’Educatrice che è venuta a casa ed abbiamo imparato a fare gli scambi. Il giorno dopo mi ha avvicinato di soppiatto, ha posato a terra la palla di gomma e si è portata via una mia ciabatta. Se non è ironia…
La settimana successiva abbiamo imparato le piste olfattive. Lei si è divertita ed alla fine ha guadagnato il giardino ed ha fatto cacca in tre punti diversi. Mi ha premiato con una pista di m…

Effe è intelligente, anche più dei fisici: ha annichilito le leggi della termodinamica. Infatti mangia neanche tre etti di cibo al giorno, ma ne produce per mezzo chilo e più, e continua a crescere.
E’ meticolosa: di ogni cespuglio deve annusare ogni singola foglia.  Il bosso al di là della strada ne ha 15.793, le abbiamo appena contate.
Le piace stare in compagnia, ogni tanto si fa un giretto per controllarci; i primi tempi si faceva i giretti per casa e teneva compagnia ai giochi dei bambini, che non gradivano. Superato lo stress iniziale e compreso che è una compagna di marachelle, i nani sono già al punto di “Mamma ho sognato che Effe se ne andava, ed io piangevo”.


Quando i bambini giocano a farsi rincorrere attorno al divano, lei torna indietro e li prende frontalmente. E quando corre coi bambini e deve frenare sul parquet, butta giù il retrotreno; loro generalmente si schiantano. Quando studiano si siedono accanto a lei o si trascinano il suo cuscinone vicino (lei, chiaramente culopesante, si gode lo sci da divano). Un punto per il mio orgoglio.
E’ protettiva. Quando facevo notare a mia moglie che, se rimproverava i bambini, Effe si presentava indifferente a controllare che tutto filasse liscio, la risposta scettica era “Ma no, non vedi che va a bere?!”. Qualche giorno fa il nano #1, in uno slancio d’impertinenza, ha ottenuto lo sculaccione che supplicava a gran voce, e che mamma gli prometteva, da quasi un anno: Effe si è alzata ed ha iniziato ad abbaiare alla mamma. Game, set, match.

Odia l’acqua: i primi giorni in caso di pioggia milady andava a fare i suoi bisogni sotto la siepe del giardino, per ripararsi. Immaginatevi che gioia la caccia alla cacca.
E. (come Educatrice, ma anche iniziale del suo nome): “Normale, è un pastore”
Effetida: le puzze che emette sanno di dannazione e martirio; non paga, si alza dalla cuccia, ti si appropinqua indifferente, la molla e torna via…
Effetente.

Il saluto del mattino è passato da “Buongiorno” a “C’è puzza di cane”.In effetti un pochino puzza.
E.: “Normale, è un pastore”.
Insomma il pastore puzza e non ama lavarsi. Donne, siete avvisate.
A novembre Effe mi ha insegnato che già con l’imbottitura del cuscino piccolo potevo ricoprire di neve artificiale tutto il salotto, si sa mai volessi fare le cose in grande a Natale.
Parliamo di attivazione mentale? Sudoku per cani? Ci ha messo 2 minuti 2 a svuotare dei premietti quel gioco per cani. Io ci ho messo 20 minuti a leggere le istruzioni.
Le piace strusciarsi, sembra un gatto.
E.: “Normale, è un pastore”.
Le piace stare sotto la tavola quando ci siamo anche noi e le piace appoggiare il muso-collo ed adora acciambellarsi sul suo cuscinone, col naso sotto la coda.
A Natale (5 mesi) ha incontrato i polli da mia suocera. Avvistati, inseguiti, braccati, due finte e zac! Ha afferrato il pollo che aveva messo all’angolo (se si chiamano polli, e non geni, ci sarà un motivo), l’ha atterrato, colpo di grazia al collo con sgorlamento e poi ha iniziato a strappargli le ali.
Per fortuna non aveva denti ed il pollo ha solo simulato la morte (e poi li chiamano polli), ma un bel “perfetto, sequenza completa” mi è scappato. Efferata predatrice.
E.: “Normale, è un pastore”.
Ma come “normale”?
Il pastore deve difendere le mandrie! Lo capirei in un bracco (deve braccare), in un cane da caccia (deve cacciare), ma il pastore dovrebbe… pastorizzare! Ad ogni buon conto mio suocero si è stufato di avere polli in giardino ed ha chiesto a mia moglie di tornare con Effe.

In spiaggia si diverte come una matta, anche se si guarda bene dall’avvicinarsi al mare, ed abbiamo avuto occasione di perfezionare il richiamo. Durante le vacanze natalizie siamo stati a sciare, in una pistina per bambini sperduta nei monti altoatesini, ottima per la scarsa frequentazione; mattina presto, parcheggio ancora deserto, apro il bagagliaio dove viaggia Effe ed il parcheggiatore inizia a chiamare “tsk-tsk-tsk” da lontano.

Lei curiosa si fionda giù a mille all’ora, ed io metto in pratica il mio collaudato richiamo a prova di bomba: “Effevieniqua”.
Col capo cosparso di cenere e l’orgoglio ferito sfodero il mio miglior sorriso di bronzo per recuperare il quadrupede dal guru cinofilo sudtirolese. Il giorno dopo l’espertone ha provato a rifilarle ali di pollo fritte di nascosto…
La chiave per interessarla è decisamente il cibo. Col cibo le fai fare quello che vuoi, col tempo imparerai che ti ha addestrato a darle il premietto, perché sa già fare benissimo tutti gli esercizi che le chiedi, ma vuoi mettere farti soffrire se non le dai il premio?
Vi ho già detto che è intelligente? L’altro giorno passeggiavamo su un bel praticello e le ho dato un ordine per evitarle di pestare una cacca.
Lei prontamente ha iniziato a guardarmi di sottecchi e tenermi controllato.
Le avevo detto: “attenta allo stronzo”.

 
 
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